L'Atomo Infinito by John W. Campbell jr

autore:John W. Campbell jr [Campbell, John W. jr]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2011-09-07T11:21:19+00:00

— Perché no? Non ti rendi conto che sto usando tre quadrilioni di cavalli vapore e che l'atmosfera di un astro è un vuoto più perfetto di quello che l'uomo abbia potuto creare pneumati-camente? Ciò nonostante dovremo fermarci presto. L'unica ragione per cui posso proseguire, pur essendo la pressione in aumento, giacché la gravità di Anrel è di circa centoquattordici volte quella della Terra, è che i campi di protezione stanno abi-tuandosi allo sforzo. Presto però incontreremo campi distruttivi che potrebbero sfasciare i miei… Ah!

Aveva ragione. Già si sentiva l'influenza dei campi gravito-magnetici di Anrel. I navigatori penetrati negli strati «freddi»

dell'atmosfera astrale, si trovavano ora sotto la tremenda azione della «fotosfera». Sembrò che la Nova vibrasse e muggisse in segno di protesta. Si fermò quasi completamente dibattendosi come un topo in trappola. Aarn la fece leggermente retrocedere, poi di nuovo si udì il fragore dei motori. I potenti fasci trat-tori della Nova si addentrarono stoicamente giù giù fino al cuore dell'astro, dove né l'astronave né qualsiasi altro oggetto avrebbero mai potuto penetrare.

— Siamo dentro per circa un milione di chilometri — disse Aarn. — I raggi ci precedono per circa ottocentomila.

Per qualche tempo la lotta continuò. Una espressione sfidu-ciata comparve sul viso di Aarn che osservava gli strumenti.

Sospirò:

— Non riesco a far leva. I miei fasci si aprono al momento dello sforzo. Spencer, lancia un po' di bombe antigravità per spianare la strada. Gli diede rapidamente le coordinate.

Un nuovo fracasso si aggiunse a quello già in atto: un rumore intermittente. La Nova riprese a vibrare mentre, aiutati dalle bombe che cercavano d'annullare l'attrazione di Anrel sulla materia, i fasci afferrarono gli elementi richiesti sollevandoli lentamente fino all'astronave. Trascorse quasi un'ora, poi sugli schermi apparve un punto ancor più luminoso della fotosfera incandescente. Questo era così poiché non veniva offuscato dallo schermo elettronico come il resto della superficie di Anrel. Non si trattava di materia della fotosfera espulsa per eccesso di calore dall'interno di Anrel, ma di una parte del cuore dell'astro dove la materia si convertiva in energia raggiante.

— É così incandescente — esclamò Aarn — che sta emettendo raggi X. Penso che la nostra fatica sia stata ben ricom-pensata.

— Quanto può pesare? — chiese Carlisle.

Aarn sorrise debolmente.

— Non me lo chiedere, Carlisle. Il nucleo centrale pesa circa sessanta milioni di tonnellate ma, a causa dell'attrazione di Anrel, si riduce a circa un milione. Aggiungi poi la resistenza incontrata dalla materia durante l'estrazione e il fatto che io debba fornire energia per mantenerla compatta.

Carlisle strabuzzò gli occhi.

— E da dove la tiri fuori, tutta quell'energia?

— Da Anrel, naturalmente — disse ridendo Aarn. — I miei accumulatori forniscono tutta la potenza, che viene da loro istantaneamente prelevata.

— Sarai in grado di ricavarne una quantità sufficiente per tenere insieme ciò che abbiamo estratto? — chiese Spencer preoccupato.

— Per questo siamo giunti qui attraverso il fiordo — rispose Aarn. — Dovremo distruggerlo al più presto. Se non lo fa-cessimo, saremmo costretti a disfarci del carico, ma sfortunata-mente non posso abbandonarne metà.

Aarn prese a osservare gli schermi più frequentemente di quanto osservasse gli strumenti.

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